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"SANTA MARGHERITA - 20 LUGLIO ("FALO')

processione santa marcgheritaChiesa principale e Patrona del paese,
Anche qui grande festa, importante per il paese. In questa Chiesa, per me e tante altre generazioni, ricordi bellissimi dal Battesimo alla mia prima Comunione, alla Cresima e ai primi peccatucci confessati a tanta gente che si e così sposata e si sposerà ancora.

Si inizia con la Messa al mattino e poi al pomeriggio processione, portando la Statua in spalla come San Rocco; si fa il giro del paese e si riporta la Santa in chiesa con Benedizione finale.
In questi ultimi anni la partecinazione dei paesani e dei villeggianti è un po' diminuita e la banda certe volte e presente e altre volte no.
Naturalmente anni fà, come a San Rocco, si portavano i fiori e a chi si chiamava Margherita si facevano gli auguri.


TRADIZIONI: Il Falò

Grande evento serale dopo la Festa: il Falò. Il posto era sotto il Campo Sportivo, Si preparava una settimana prima.
Si portavano delle fascine di legna secca che si accatastavano una sopra all'altra con un palo al centro e si formava così un mucchio altissimo di legna, ci si aiutava un po' tutti a fare questo lavoro; un grande trascinatore di tradizioni era Piazzoli Severino, e giusto ricordarlo, perchè fino all'ultimo ha fatto di tutto per mantenere certe tradizioni, era sempre presente in tutto; io ho avuto anche il piacere di fare un Teatro dialettale con lui a Menaggio e con la Bambina, poetessa dialettale pigrese, purtroppo dimenticata.

Vorrei fare notare che la strada che porta al Campo Sportivo non arrivava fino a dove si trova ora, ma si fermava molto prima, quindi la legna dovevamo portarla tutta a piedi in spalla.
Quando tutto era pronto alla sera dopo il tramonto, si accendeva la grande catasta di legna, e la gente per vederlo, si riuniva nella zona dove c'è ora la Funivia, tutta contenta ed entusiasta per questo falò.

Per noi quel falò era tanto importante, perchè per prima cosa riusciva ancora una volta a mantenere la tradizione e per seconda cosa riusciva a riunire tutto il paese.


Altra tradizione, si tagliava il fieno per la seconda volta, sempre  con la stessa procedura, questo taglio in dialetto si dice: "RESALIF".
Per noi ragazzi il mese di Luglio, a parte la Festa, era il mese delle ciliegie, che bello! Quante ne abbiamo rubate dalle piante
e quante multe abbiamo preso, prima dal Messo Livio noi dal Mario Guardia.

Vorrei aprire una parentesi per il Messo Livio. Lui arrivava con un blocchetto e una matita, sia quando combinavamo qualcosa oppure giocavamo al pallone in strada (cosa vietata allora).
Non diceva niente, prendeva appunti sul libretto (come fanno ora gli allenatori di calcio) e noi se ne andava, Il giorno dopo però ci chiamavano tutti in Comune per la ramanzina. Nell'arco di un anno si collezionavano minimo una decina di multe con relativa ramanzina al seguito.
C’era poi da stabilire il prezzo della multa, ma naturalmente noi non avevamo soldi e i nostri genitori stavano indifferenti: "Avete combinato il guaio, arrangiatevi".
Allora di comune accordo con gli Amministratori e il Messo, si stabiliva in base al reato, quanti giorni dovevamo pulire la strada ciotolata dall'erba,  e con la promessa di non farlo più. Promessa naturalmente che durava poco.
Mi ricordo di una penitenza, che mi aveva combinato il Mario Guardia perchè avevo rubato delle ciliegie, che mi obbligava ad andare a caricare l'orologio dalla chiesa di S. Margherita, per una settimana.
A quei temni l'orologio si caricava con la chiave che bello quando mi disse: "Mò ti par penitenza ta ve giò a tìrà su al reloi" (l'unica penitenza cho ho fatto con piacere).

ELISEO CESCHINA