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Comune di PigraI Comuni uniscono i servizi

E' il primo accorpamento, in molti considerano questo passo come una prova per la futura fusione: unita la polizia locale e la pubblica istruzione

San Fedele Intelvi, 27 dicembre 2011 - La Val d'Intelvi rompe gli indugi e annuncia il primo, storico,accorpamento di servizi tra Comuni, che in molti considerano l’anticamera di una futura fusione. D’altronde non c’erano altre alternative - a oggi - percorribili per Comuni minuscoli come Pigra e Blessagno - 302 abitanti il primo, 293 il secondo - sin da fine agosto a rischio scomparsa.

E così dal primo gennaio Blessagno, Casasco, San Fedele Intelvi e Pigra uniranno i primi due di sei servizi, cioè polizia locale e pubblica istruzione. Ai quattro Municipi potrebbe presto unirsi Ponna.

Si tratta questo sì di un passo sofferto (la legge non lascia a oggi alternative), per alcuni anche dal punto di vista economico. Il perché lo spiega il primo cittadino di Blessagno, Marco Longoni: «Nessuno ci toglierà mai la nostra identità, ma chi ha pensato a questi accorpamenti non ha certo fatto un favore a Comuni, pur piccoli, come il nostro. L’accorpamento del servizio di polizia locale comporterà un costo in più per il nostro Municipio. Era un servizio questo che gestivamo in proprio grazie all’unica addetta che oggi si occupa anche dell’anagrafe e della contabilità. La polizia locale sarà in capo a San Fedele e avremo i due agenti a disposizione 30 ore al mese. Certo sarà importante avere un presidio ad esempio all’uscita della scuola primaria o in altre occasioni. Dovremo però trovare tra le pieghe di un bilancio mai così all’osso i fondi per onorare questo servizio in convenzione. La legge non dà alternative».

Dunque, per ora si parte in quattro, in attesa che anche Ponna si unisca a Blessagno, Ponna, San Fedele e Casasco. Per la Val d’Intelvi, dove i campanili hanno ancora la loro rilevanza, è un passo che ha una valenza storica. Il sindaco di Blessagno, però, si spinge oltre: «Che senso ha accorpare servizi che poi vanno a gravare sulle casse dei singoli Comuni. A questo punto, meglio la fusione. Chi deve decidere lo faccia in tempi brevi, senza dimenticare che comunque i singoli Municipi sono presidi insostituibili sul territorio». Dunque, la soluzione potrebbe essere quella di una fusione calata dall’alto, snella e sostenibile sotto tutti i punti di vista. Il dibattito resta aperto.

di Marco Palumbo (il Giorno di Como)